La sfida dell’assassino

Il fascino della sfida tra menti complesse e geniali è una suggestione che ha attraversato la storia della letteratura, del fumetto e del cinema. A volte, però, la realtà supera le storie di fantasia …
Fog murder
“La nebbia. Il mondo si è ritirato nel non essere. Le linee restano isolate. I colori non parlano più. Da qualche parte l’Uomo Invisibile ci osserva in silenzio” (Fabrizio Caramagna)

La “sfida” è il tema centrale della nostra prossima cena con delitto dal titolo “Prede nella nebbia”. Un gioco letale, orchestrato da una mente geniale e perversa, metterà alla prova i migliori investigatori della polizia di Scotland Yard.

Il fascino della sfida tra menti complesse e geniali è una suggestione che ha attraversato la storia della letteratura, del fumetto e del cinema. Ricordiamo il celebre confronto fra il serial killer Hannibal Lecter e la giovane investigatrice Clarice nel Silenzio degli Innocenti, il gioco macabro orchestrato da Saw l’Enigmista, il duello iper-logico che ha coinvolto l’assassino Kira e l’investigatore Elle nell’anime Death Note e la recente serie televisiva Mindhunter che mostra i primi studi effettuati sulla psicologia dei serial killer e sulle loro menti perverse.

La realtà infatti supera spesso la fantasia.

Nella storia della criminologia sono stati diversi i casi di assassini che hanno sfidato apertamente le forze dell’ordine: da Jack lo Squartatore con le sue lettere a Scotland Yard fino al caso di Zodiac, un killer spietato che inviava ai giornali i suoi messaggi criptici e che la polizia non è mai stata in grado di catturare.

La ricerca della “sfida” si collega con qualcosa di atavico presente nell’animo umano: la seduzione perenne esercitata dal mistero, da ciò che è oscuro, celato e per questo carico di incognite e pericoli ma anche di possibilità. Non solo. Per un assassino sfidare “i buoni” in un macabro gioco enigmatico e deduttivo significa voler dominare la personalità altrui, essere egocentrici e narcisisti e quindi voler essere riconosciuti come cervelli geniali. Queste caratteristiche spesso si ritrovano in molti assassini seriali.

Nella nostra Cena con il delitto “Prede nella nebbia” un killer, attraverso una serie di strani messaggi all’apparenza incomprensibili, lancia una sfida alla polizia. Gli investigatori hanno poco tempo per decifrare il misterioso codice prima che una persona venga uccisa. L’adrenalina cresce, le ipotesi si susseguono a ritmo frenetico: che cosa nasconde quel messaggio criptato?

L’ambientazione che abbiamo scelto per la nostra cena è la città di Lerwick nelle isole scozzesi delle Shetland. Un luogo isolato, freddo e umido dove le persone si conoscono da sempre, dove la coltre di nebbia nasconde passioni e paure, dove il passato non è mai sopito. La nebbia diventa così una metafora che racconta di silenzi, di angosce, di noia. Dissipare la nebbia significa vincere la sfida e sopravvivere, far entrare la luce del sole, squarciare il velo ovattato che nasconde la più inquietante della verità.

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